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La chiesa, elevata prima a santuario diocesano nel 1947 e poi a parrocchia nel 1954 sotto il titolo della Madonna delle Grazie, è intimante legata all'ordine dei Mercedari che dal 1680 la ressero, se escludiamo l'importante parentesi ottocentesca. Difatti, i Mercedari furono costretti ad abbandonare il convento nel 1866 per decisione dello Stato liberale che incamerò tutti i beni degli ordini religiosi. Ma la chiesa, affidata al comune, rimase aperto al culto. Nel 1882, il comune nominò rettore p. Michele Curto, ex mercedario, il quale per circa trent'anni si prodigò a far rinascere lo spirito dell'Ordine. Acquistò un pezzo di terra dietro la chiesa della Mercede e nel 1898 iniziarono i lavori del nuovo convento.
Durante la Grande guerra, la chiesa - di proprietà dello Stato - fu adibita a magazzino e nell'altra guerra mondiale a caserma di bersaglieri. Due parentesi che non scoraggiarono i frati che continuarono a risiedere in paese e a gestirla intervenendo sulla struttura in precarie condizioni poichè costruita in un'area franosa. Ma gli interventi non furono sufficienti, tant'è che nel marzo del 1957 fu chiusa al culto. Si decise allora di abbatterla per poi essere eretta in un luogo più sicuro, ma le energiche proteste dei sancataldesi, unite all'intervento del parroco del tempo, Nicola Carlino, scongiurarono la distruzione dell'edificio. I lavori di consolidamento cominciarono nel 1958 e si conclusero solo nel 1967. L'anno dopo fu solennemente riaperta al culto. Recentemente, nel 2014, la chiesa è stata restaurata.
Nel 1780 fu installato l'orologio con quattro quadranti e nel 1959 la torre fu abbattuta, e successivamente ricostruita su progetto dell'ingegnere Alfonso Augello.
Costruita nel 1849, fu aperta al culto nel 1868 e dedicata alla Madonna Addolorata come era stato espresso dal committente.
Un impianto architettonico scenografico e maestoso per drammatizzare la sacra rappresentazione della Scinnenza e per custodire le vare della via Crucis.
La facciata si ispira a modelli tardo-rinascimentali e accoglie un portale a tribuna affiancato da due severi portalini timpanati e un campanile a vela con due fornici.
Il quartiere si snoda seguendo un andamento a spirale che dà vita ad un susseguirsi di caratteristiche scalinate, intimi e solitari viuzze e cortili.
Aperta al culto nel 1620 per volere del fondatore del paese, trova collocazione su una necropoli di epoca preistorica e nei pressi del castello.
Eretta nel 1947 sotto il titolo della Madonna delle Grazie, fu consolidata nel 1958. L'anno dopo fu solennemente riaperta al culto. Recentemente, nel 2014, la chiesa è stata restaurata.
Costruito nell'800 e progettato dall'architetto palermitano Tommaso Di Chiara che disegnò anche il palazzo dei Galletti di Palermo ubicato in piazza Marina.
Nella seconda metà del '700 la chiesa del Purgatorio fu governata dalla confraternita del Signore del Mestiere sino al 1820.
La prima testimonianza della sua esistenza risale al 1710. Nel 1860 fu ricostruita da maestranze locali e nissene per volere di un facoltoso “borghese” Giacomo Oddo.
Sorta nel '600, la chiesa fu ricostruita nei primi anni del '700 e ulteriormente rimaneggiata nella prima metà del secolo successivo.