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È situata sul monte anticamente denominato Tabor, sul luogo dove già esisteva una cappella della Madonna della Catena. Fu merito del notaio Salvatore Baglio se nel 1849, per disposizione testamentaria, si costruì la chiesa nel quartiere del Calvario bastantamente popolato e particolarmente di persone povere che malvestite non possono recarsi nelle chiese centrali. Tuttavia, passarono diversi anni, a causa di controversie giudiziarie, prima che si posasse la prima pietra. Finalmente fu aperta al culto nel 1868 e dedicata alla Madonna Addolorata come era stato espresso dal committente che non potè inaugurarla perchè nel frattempo era morto, benché la tradizione popolare continuasse a denominarla con l'antica intitolazione della Madonna della Catena, al punto che viene riconosciuta dalle autorità ecclesiastiche e dalla popolazione con il nome di quest'ultima intitolazione.
Ancora oggi rimane traccia dell'antica titolatura negli stucchi dell'abside in alto dove compare un cuore trafitto. Esternamente si presenta dai lineamenti architettonici semplici con doppie lesene che fungono da cornice. E' inserito un marcapiano per dividere il portone d'ingresso da una finestra posta su di esso. Il prospetto si chiude con un timpano spezzato. Un campanile chiama i fedeli alla raccolta per la liturgia. La facciata è stata rifatta negli anni '50. A pianta monaulare a botte con una robusta trabeazione e canditi ornati in stucco, l'interno custodisce due affreschi sulla volta raffiguranti la Deposizione e La salita al Calvario, opere del sancataldese Salvatore Naro (1901-1993) che li realizzò nel 1928. Sull'altare maggiore campeggia la statua della Madonna della Catena proposta dall'agrigentino Calogero Cardella (1834-1926). Dello stesso autore è il San Luigi Gonzaga sistemata nella parete laterale di sinistra. Si conservano anche due dipinti di Carmelo Giunta, pittore sancataldese che operò prevalentemente a Caltanissetta. Le due pale d'altare firmate e datate 1869 rappresentano il Crocifisso con anime purganti e San Pasquale di Baylon. Sempre nella stessa chiesa si osserva un simulacro dell'Addolorata in cartapesta adoperato sino a qualche decennio addietro per la processione del venerdì Santo. Nel 1949 fu elevata a parrocchia per poi essere di nuovo declassata a rettoria nel 2000.
Nel 1780 fu installato l'orologio con quattro quadranti e nel 1959 la torre fu abbattuta, e successivamente ricostruita su progetto dell'ingegnere Alfonso Augello.
Costruita nel 1849, fu aperta al culto nel 1868 e dedicata alla Madonna Addolorata come era stato espresso dal committente.
Un impianto architettonico scenografico e maestoso per drammatizzare la sacra rappresentazione della Scinnenza e per custodire le vare della via Crucis.
La facciata si ispira a modelli tardo-rinascimentali e accoglie un portale a tribuna affiancato da due severi portalini timpanati e un campanile a vela con due fornici.
Il quartiere si snoda seguendo un andamento a spirale che dà vita ad un susseguirsi di caratteristiche scalinate, intimi e solitari viuzze e cortili.
Aperta al culto nel 1620 per volere del fondatore del paese, trova collocazione su una necropoli di epoca preistorica e nei pressi del castello.
Eretta nel 1947 sotto il titolo della Madonna delle Grazie, fu consolidata nel 1958. L'anno dopo fu solennemente riaperta al culto. Recentemente, nel 2014, la chiesa è stata restaurata.
Costruito nell'800 e progettato dall'architetto palermitano Tommaso Di Chiara che disegnò anche il palazzo dei Galletti di Palermo ubicato in piazza Marina.
Nella seconda metà del '700 la chiesa del Purgatorio fu governata dalla confraternita del Signore del Mestiere sino al 1820.
La prima testimonianza della sua esistenza risale al 1710. Nel 1860 fu ricostruita da maestranze locali e nissene per volere di un facoltoso “borghese” Giacomo Oddo.
Sorta nel '600, la chiesa fu ricostruita nei primi anni del '700 e ulteriormente rimaneggiata nella prima metà del secolo successivo.